Centro ENEA Trisaia ha acquisito in questo campo.
L’obiettivo principale del progetto sarà quello di validare una serie di metodologie scientifiche rigorose comuni da utilizzare in Europa per la valutazione dell’eventuale impatto ambientale di piante geneticamente modificate.
“Il meeting di Matera - spiega il dr. Salvatore Arpaia ricercatore del C.R. ENEA di Trisaia e coordinatore del progetto - dà inizio ad una fase cruciale per il futuro delle agro-biotecnologie in Europa.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato nel 2010 un documento che fornisce le basi scientifiche necessarie per valutare in modo rigoroso l’impatto ambientale, il suo documento viene unanimemente considerato dagli ecologi come quello più avanzato nel mondo, realizzato a supporto del sistema legislativo”.
“Il gruppo di lavoro che ho il grande onore di coordinare – continua Arpaia - è formato da 22 prestigiose istituzioni scientifiche provenienti da quindici paesi europei, più l’Argentina. A questi scienziati viene affidato il compito di tradurre in maniera concreta e praticabile le linee guida contenute del documento dell’EFSA”.
Oggi a Matera prende ufficialmente il via, con il primo meeting tra i partner, il progetto di ricerca internazionale AMIGA (Assessing and Monitoring the Impacts of Genetically Modified Plants on Agro-ecosystems) sulla valutazione ed il monitoraggio delle piante geneticamente modificate sull’agroecosistema. Il Centro Ricerche ENEA Trisaia è chiamato a dirigere una cordata di 22 partner internazionali, un riconoscimento prestigioso delle competenze e della credibilità da parte del mondo scientifico ed istituzionale a livello internazionale che il