Il Dr. Nicola Maffulli dalla “Queen Mary University” di Londra trasferito all’Università di Salerno

Stampa
Uno dei temi centrali nell’ambito del dibattito sulla riforma delle Università italiane è quello afferente al cosiddetto “rientro dei cervelli”. La necessità di promuovere, cioè, una dinamica virtuosa relativamente al riutilizzo compiuto delle risorse intellettuali che – formatesi negli Atenei italiani – scelgono (o hanno maggiori opportunità) di lavorare all’estero. La tendenza, se non invertita, determina l’impoverimento della ricerca scientifica in Italia e lo snaturamento delle “ragioni sociali” su cui si fonda il sistema formativo.
L’Università di Salerno da molti anni - sia pure nell’ambito di una situazione economica difficile - è co-protagonista oltreché all’avanguardia di una fase in cui accanto all’identificazione di autonomi momenti di eccellenza all’altezza delle sfide globali, promuove l’esigenza di riconnettere al proprio percorso didattico-scientifico esperienze professionali di grande livello che altrove hanno dato prova di valore.

Nell’ambito di questa dinamica si inserisce la vicenda del prof. Nicola Maffulli, medico, 53 anni, napoletano, che sarà trasferito per chiamata diretta quale studioso italiano impegnato all’estero, presso l’Ateneo salernitano.
E’ attualmente “Centre Lead and Professor, Sports and Exercise Medicine” presso la Queen Mary University di Londra (GB) e “consultant Trauma and Orthipedy Surgeon”.

Una esperienza professionale e scientifica che connota ulteriormente la stagione di crescita e sviluppo della Facoltà di Medicina dell’Università di Salerno. Un altro tassello, pertanto, che rilancia la necessità di costruire in Italia e a Salerno dinamiche formative e scientifiche di livello internazionale.