“Sono soluzioni di corto respiro quelle che trattano i beni confiscati alla criminalità come se fossero locali di mera ospitalità per attività ‘no profit’ o, addirittura, come cespiti da vendere per fare cassa”. Lo ha dichiarato stamane il prof. Alberto Gambino, direttore del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università Europea di Roma, al convegno sui beni confiscati che si sta svolgendo a Isola Capo Rizzuto (Crotone) alla presenza del procuratore generale Antimafia Piero Grasso e del Sottosegretario agli Interni Saverio Ruperto.
“Occorre affermare una cultura d’impresa – prosegue Gambino – che trasformi questa ricchezza immobiliare in occasione di rilancio della produttività delle aree più depresse del Paese incentivando iniziative d’impresa, specie per i giovani, attraverso la tessitura di veri e propri distretti e filiere economiche per lo sviluppo dei territori”.
Al convegno, al quale hanno partecipato magistrati, commercialisti e funzionari di pubblica sicurezza, sono stati presentati i corsi di preparazione per commissari giudiziali e professionisti per la gestione economica dei beni sequestrati alla malavita organizzata, frutto dell’accordo tra l’Università Europea di Roma, rappresentata dal rettore Padre Paolo Scarafoni e la Fondazione “Carmine Rizzo”, rappresentata dal prof. Fabrizio Criscuolo.