Quali sono le regolamentazioni che favoriscono o limitano l’attività imprenditoriale nel nostro Paese? A spiegarlo è il rapporto della Banca Mondiale “
Doing business subnational in Italia 2013” che sarà presentato all’Università di Udine martedì 18 dicembre, alle 16.30, nella sala Tomadini del polo economico, in via Tomadini 30/a, a Udine. Le relazioni sul rapporto saranno tenute da Alessio Zanelli, della Banca mondiale, che parlerà delle regolamentazioni più efficienti per le piccole e medie imprese, e da Silvia Giacomelli, della Banca d’Italia, che presenterà alcune valutazioni sull’indagine della Banca Mondiale.
Si terrà poi una tavola rotonda con rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo imprenditoriale. L’incontro, intitolato “Italia 2013. Doing business subnational. La strada delle riforme”, è organizzato dall’Ateneo friulano nell’ambito del corso di aggiornamento “Etica ed economia”.
In apertura di lavori i saluti di Cristiana Compagno, rettore dell’Università di Udine; Andrea Moretti, direttore del dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Ateneo; Antonio Maria Bardelli, presidente dell’associazione “Etica ed economia”; Franco Paviotti, presidente della sezione di Udine dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid), e Francesco Marangon, direttore del corso di aggiornamento “Etica ed economia”. Introduce e coordina, Flavio Pressacco, presidente dell’Associazione per lo sviluppo degli studi di banca e finanza.
I rapporti della serie “Doing business subnational” (www.doingbusiness.org) individuano le differenze a livello territoriale nelle normative sull’attività d’impresa e nella loro attuazione all’interno di un singolo Stato. In particolare, forniscono dati sulla facilità nel fare impresa, valutano le differenze a livello territoriale e suggeriscono riforme per migliorare i risultati in ciascuna delle aree analizzate. L’indagine riguardante l’Italia, in particolare 13 città e 7 porti strategici, confronta gli effetti in termini di tempi e di costi delle procedure amministrative sulle attività imprenditoriali sulla base di cinque indicatori: avvio d’impresa, ottenimento dei permessi edilizi, trasferimento di proprietà immobiliare, risoluzione di dispute commerciali, commercio transfrontaliero marittimo. Il rapporto è stato realizzato in collaborazione con il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri.
«L’incontro – spiega Francesco Marangon, direttore del corso “Etica ed economia” – vuole proporre un confronto sulle tematiche affrontate dal rapporto “Doing business subnational in Italia 2013” e lanciare il progetto per una analoga indagine riguardante il Friuli Venezia Giulia». Il corso di aggiornamento “Etica ed economia: per un’economia intelligente, inclusiva e sostenibile” è promosso dall’Ateneo friulano in collaborazione con l’associazione “Etica ed economia” e l’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid) di Udine, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.