
Tra gli occupati triennali, il 32% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 14% coniuga la laurea specialistica con il lavoro. Tra chi continua gli studi iscrivendosi alla laurea specialistica (il 55%) il 41% è impegnato esclusivamente nello studio, mentre il 14% studia e lavora. Nove laureati triennali su cento non lavorano e non studiano e si dichiarano quindi alla ricerca di lavoro.
Il lavoro stabile (rappresentato da contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo) coinvolge, a un anno dalla laurea, 30 laureati su cento (la media nazionale è del 36%). Per contro l'area della precarietà coinvolge 69 laureati su cento, mentre la media nazionale è del 64%.
Per quanto riguarda i laureati specialistici ad un anno dal titolo, il tasso di occupazione è buono. A dodici mesi dalla conclusione degli studi risulta occupato infatti più di un laureato specialistico su due (57,5 % rispetto alla media nazionale del 56%). Ma c’è anche quasi un quinto dei laureati specialistici (17%) che continua la formazione (a livello nazionale è il 14%). Chi cerca lavoro è quindi il 25,5% dei laureati specialistici, contro il 30% a livello nazionale.
Il lavoro è stabile per un quarto dei laureati rispetto alla media nazionale del 33%.
Per quanto concerne poi i laureati degli anni precedenti, l’indagine ha preso in esame i laureati del 2008 e del 2006 intervistandoli rispettivamente a tre e a cinque anni dalla laurea.
Sono 3.873 i laureati biennali specialistici del 2008, intervistati a tre anni dal titolo, con un tasso di risposta dell’83%. Il 74,5% risulta occupato (a livello nazionale è il 73%). Con un 13% che è ancora impegnato nella formazione. Chi cerca lavoro è il 12%. La quota di occupati stabili cresce invece apprezzabilmente (di 24 punti percentuali) tra uno e tre anni dal titolo, raggiungendo il 49% degli occupati (la media nazionale è del 55%).
Le condizioni di lavoro migliorano ancora nel tempo: i laureati del 2006 (sono 1.736 laureati pre-riforma quelli indagati, con un tasso di risposta del 74%), intervistati dopo cinque anni raggiungono un tasso di occupazione dell’80% e migliora anche la stabilità (che coinvolge il 67% dei laureati).