Unife - Secondo Appuntamento con i Lunch Seminars - “Medioriente: non c’è da sorprendersi di nulla”
Abstract
Dall’inizio di gennaio non si parla altro che di “sorpresa”, di evento inaspettato in Medio Oriente riferendosi alle manifestazioni di piazza di Tunisia, Egitto, Yemen, Bahrain e ora Libia.
La sorpresa è solo per chi non ha mai voluto considerare che oltre il Mediterraneo ci fosse una società viva, cosciente, civica e soprattutto giovane che da anni ci chiede aiuto psicologico senza ottenere neanche uno sguardo. Bastava invece guardare oltre il proprio naso con un po’ di obiettività per capire che tutto quanto sarebbe successo e che i regimi in carica nei paesi arabi non sarebbero durati più a lungo. Era quasi logico che i giovani senza lavoro, rifiutati dall’Europa e dal mondo intero, avrebbero trasformato la loro tristezza in rabbia e che i loro genitori, dopo anni di sottomissione ai regimi dei “sultani”che flirtavano con l’Occidente facendoli risultare una massa di fanatici religiosi, avrebbero difeso i loro figli fino alla morte. Ci siamo sorpresi della forza di Facebook e di Twitter, ma sono anni che gli arabi usano il web per comunicare oltre la censura statale e che seguono con tutte le loro forze Al-Jazira che li ha resi più critici verso il mondo e verso loro stessi. Se invece di stupirci cominciassimo a conoscere il mondo arabo per quello che è capiremmo che è un mondo in continua trasformazione, mai stanco di lottare per l’affermazione della propria dignità, senz’altro carico di contraddizioni ma attivo nel dialogo fra persone di buona volontà. Vogliamo vivere in pace con un popolo che ha parecchio da insegnarci in fatto di sofferenza e smetterla di pensare di essere invasi da minareti ? Cambiamo prospettiva e diamoci da fare per recuperare il tempo perduto!