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Bologna - Il Giappone dopo lo tsunami: tra incubo e speranza

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GeisheA poco più di due mesi dal terremoto e dallo tsunami che lo scorso 11 marzo hanno colpito il Giappone è bene fare il punto, fare chiarezza su quanto accaduto e su quanto sta accadendo oggi. La grande attenzione suscitata da questi avvenimenti, aumentata dal non ancora risolto problema della centrale atomica di Fukushima, ha prodotto infiniti commenti e resoconti non sempre obiettivi o, nei casi peggiori, forzatamente piegati a sostenere una qualunque presa di posizione. A questi si sono aggiunti interventi e approfondimenti impostati sui più triti stereotipi sul Sol Levante che hanno calato il Giappone e l'intera vicenda in una dimensione da fiction totalmente avulsa dalla realtà.
Le decine di migliaia di morti e dispersi, la reale dimensione del problema atomico, le fasi e i meccanismi della ricostruzione (la cifra stimata si attesta prudentemente sui 300 miliardi di euro), la voglia del popolo giapponese di superare anche questo durissimo colpo meritano invece obiettività e conoscenze dirette.

Pio d'Emilia, da anni in Giappone, ha più volte "forzato" il confine di sicurezza posto a 20 chilometri dalla centrale di Fukushima per vedere con i propri occhi la situazione, per parlare con i molti che ancora vivono nell'area disastrata e che non hanno mollato iniziando ancora prima dell'arrivo dei soccorsi la ricostruzione. Saranno proposti alcuni video girati durante queste incursioni.

Un'occasione unica per affrontare con equilibrio e con il giusto senso critico la tragedia giapponese e l'informazione che l'ha raccontata e la racconta.

La conferenza è organizzata da Nipponica in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia-Università di Bologna.

Per informazioni: Nipponica, tel 051381694, info@nipponica.it, www.nipponica.it.

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