150 milioni di donne nel mondo, di cui 14 milioni in Europa e 3 milioni in Italia. Sono queste le “cifre” dell’Endometriosi, malattia di grande impatto sociale che colpisce le donne in età riproduttiva interferendo sulla qualità della vita con disturbi del sonno, influenze negative sul lavoro, rapporti sessuali dolorosi con conseguenze nel rapporto di coppia , influenza negativa sulla propria vita sociale. E proprio di questa patologia largamente diffusa, ma ancora non completamente conosciuta, si parlerà domani, giovedì 16 e venerdì 17 giugno nell’Aula Magna del Rettorato, (via Savonarola, 9), nel corso del “Workshop on Endometriosis”, organizzato dal Prof. Alfredo Patella e dal Prof. Roberto Marci della Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Ferrara e Presidenti del Congresso.
Focalizzare alcuni aspetti della patologia mettendo a confronto esperti nazionali ed internazionali che, con le proprie specifiche competenze, contribuiranno in maniera concreta ad approfondire le conoscenze in materia. E’ questo l’obiettivo principale del workshop che giovedì 16 giugno dalle 8,30 alle13 prevede nell’Aula della Clinica Ostetrica dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria S. Anna di Ferrara, una Live Surgery Session con lo svolgimento di una tavola rotonda moderata da specialisti esperti del campo.
“L’Endometriosi è una condizione patologica progressiva, spesso debilitante – spiega il Prof. Alfredo Patella – che, presentando tessuto simil endometriale al di fuori della cavità uterina, porta ad una reazione infiammatoria cronica e si manifesta con cisti endometriosiche, fibrosi, aderenze a volte di tale gravità da sovvertire l’apparato riproduttivo della donna”.
“L’Endometriosi – prosegue il Prof. Roberto Marci - è una patologia che coinvolge la salute della donna con effetti psico-fisici spesso debilitanti. In Italia più del 50% delle donne nella fascia di età 29-39 anni è affetta da endometriosi e lo 0,4% sono adolescenti. In particolare tra queste dal 2 al 22% non accusano sintomatologia, dal 40 al 60% presentano dismenorrea e dolore pelvico, dal 30 al 40% presentano infertilità. Sono dunque fondamentali la diagnosi precoce ed un trattamento adeguato per migliorare la qualità della vita e ridurre il rischio di complicanze e di sterilità che questa malattia comporta”.
“E proprio per la cura dell’infertilità – conclude Marci – è stato avviato un Centro di Fisiopatologia della Riproduzione Umana che si occupa delle coppie con problemi di fertilità dalla diagnosi alla cura”.