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Polveri sottili e danni alla salute, ecco i risultati della ricerca Tosca dell'Università di Milano-Bicocca

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L’esposizione a elevate concentrazioni di PM, le cosiddette polveri sottili, è un fattore di rischio per l’insorgenza o riacutizzazione di malattie respiratorie e cardiovascolari. Gli effetti prodotti e i meccanismi di azione dipendono dalla dimensione e dalla composizione chimica e microbiologica del particolato che si respira. Infatti, il particolato estivo, ricco di batteri che contengono endotossine, provoca la riacutizzazione di patologie respiratorie di tipo infiammatorio, mentre quello invernale, ricco di particelle ultrafini, che sfuggono ai processi di difesa, produce modificazioni nel controllo dei meccanismi cellulari, più evidenti sul lungo periodo per esposizione cronica (Scheda Ricerca Tosca con tutti i dati).
Sono questi, in sintesi, i risultati finali del Progetto TOSCA (Tossicità del particolato atmosferico e marker molecolari di rischio) presentati questa mattina presso l’Università di Milano-Bicocca. Lo studio è stato realizzato dal Centro Polaris (Polveri in Ambiente e Rischio per la Salute), diretto da Marina Camatini, presso il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Milano-Bicocca e sostenuto da Fondazione Cariplo.

Il Progetto Tosca è un progetto multidisciplinare durato tre anni, da giugno 2008 a giugno 2011, che ha indagato la tossicità del particolato atmosferico (PM) in ambiente urbano. Nel progetto, coordinato da Marina Camatini, professore ordinario di biologia cellulare all’Università di Milano Bicocca, sono stati coinvolti gruppi di ricerca con consolidata competenza in diverse discipline scientifiche (chimiche, biologiche, cliniche, epidemiologiche) che hanno consentito il raggiungimento di risultati scientificamente rilevanti e integrati.

Polveri sottili, è anche una questione di stagione

Le stagioni, estate e inverno in particolare, hanno un ruolo importante negli effetti che il particolato ha sulla salute. «Questo dipende – spiega Marina Camatini - dalla composizione chimica delle polveri, dalle quantità relative delle diverse componenti del particolato e dalle loro dimensioni e dalle comunità batteriche presenti. Queste proprietà variano nelle stagioni e condizionano l’insorgenza di diversi possibili effetti sulla salute, quali malattie respiratorie e cardiocircolatorie».

L’esposizione alle polveri è risultata sempre più elevata nel periodo invernale, quando il contributo dei livelli outdoor è maggiore per le emissioni da più sorgenti e per le condizioni climatiche sfavorevoli. Tuttavia, anche la permanenza in ambienti chiusi, quali uffici e abitazioni, a causa della presenza di particolari emissioni, determinano un significativo incremento dell’esposizione a particelle ultrafini.

D’estate aumentano i ricoveri per patologie respiratorie

Alle concentrazioni di PM10 estivo, a causa della particolare composizione, corrisponde la tendenza a un aumento del numero di ricoveri ospedalieri per cause respiratorie, aumento che viene mitigato dall’uso di farmaci prescritti per queste patologie. Questi sono i risultati emersi dall’indagine epidemiologica che ha analizzato i ricoveri per patologie respiratorie e cardiovascolari e le prescrizioni farmacologiche connesse a queste patologie. Il campione indagato è numericamente consistente (500 mila individui in Lombardia) ma, hanno detto i ricercatori nel corso della presentazione dei dati, «per avere un quadro più attendibile è necessario estendere lo studio all’intera Regione Lombardia per un arco temporale più lungo e avere sistemi più numerosi di rilevazione delle emissioni».

Uno stile di vita per difendersi dallo smog

Molti dei fattori che determinano l’alta concentrazione di inquinanti non sono migliorabili o modificabili direttamente dall’intervento umano (ad esempio, l’assetto geografico e le conseguenti condizioni meteo), altri lo sono e dipendono dalla disponibilità degli Enti di controllo e degli individui ad essere attivi nel condurre una politica attenta e partecipe.

Ma quali sono gli accorgimenti che ciascuno di noi può adottare nella vita di tutti i giorni in città per cercare di ridurre, almeno in parte, l’esposizione alle polveri sottili e per migliorare la qualità degli ambienti in cui viviamo, a cominciare dalla casa?

Si tratta, spiegano i ricercatori del Progetto Tosca ai quali abbiamo chiesto di scrivere una sorta di vademecum ad uso dei milanesi, di semplici accorgimenti da applicare alle proprie abitudini quotidiane. Da quando fare sport a come spostarsi in città, da quali alimenti preferire a come proteggere i più piccoli, tutti i consigli sono nel decalogo.

Scarica gli abstract degli interventi di Fuzzi, Mudway, Forastiere e Maradei

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