Le eruzioni vulcaniche hanno i minuti contati
La ricerca, appena pubblicata sulla prestigiosa rivista “Scientific Reports” e basata sullo studio della mobilità degli elementi chimici nel magma, ha misurato le tempistiche di alcune eruzioni avvenute in passato nei Campi Flegrei, il “supervulcano” attivo italiano, giungendo così ad elaborare la prima ipotesi di “cronometro geochimico” delle tempistiche eruttive.
Particolarmente significativa per il nostro Paese è l’area esaminata: i Campi Flegrei, infatti, sono una caldera vulcanica di 14 km di diametro, che ha prodotto decine di eruzioni negli ultimi 10 mila anni - di cui l’ultima nel 1538 – e rappresentano l’area vulcanica a maggior rischio in Italia, visto che in essa vivono oltre due milioni e 500 mila persone.
Lo studio realizzato dai ricercatori coordinati dal professor Perugini ipotizza che le eruzioni, innescate dall’arrivo di nuovo magma all’interno dei serbatoi magmatici sotto ai vulcani, avvengano in modo rapidissimo, dell’ordine di alcune decine di minuti.
Questo risultato rappresenta un significativo passo in avanti verso la costruzione del primo inventario delle tempistiche delle eruzioni vulcaniche, essenziale per fornire nuovi mezzi di monitoraggio durante gli eventuali episodi di crisi vulcanica.