
Il ranking utilizza gli stessi 13 indicatori generali della Top 400 World Universities Rankings, che includono insegnamento, ricerca, trasferimento tecnologico e internazionalizzazione ma «è ricalibrato per riflettere al meglio le caratteristiche delle giovani università, con meno peso agli indicatori di reputazione che tendono a premiare le istituzioni più grandi e antiche e più importanza agli indicatori oggettivi», come spiegano dallo staff del THE.
Nel dettaglio, il rating dell’Università di Milano-Bicocca è il seguente:
Punteggio complessivo: 46
Didattica: 34.4
Internazionalizzazione: 36.2
Trasferimento tecnologico: 39
Ricerca: 30.6
Citazioni: 76
«Se lo scorso anno siamo stati orgogliosi del riconoscimento ottenuto - dice la professoressa Marialuisa Lavitrano, Pro Rettore all’Internazionalizzazione - quest’anno ne siamo ancora più fieri perché il miglioramento nella graduatoria premia l’enorme impegno dell’Università di Milano-Bicocca e le scelte portate avanti con costanza e determinazione nei settori della ricerca e della formazione, nell’internazionalizzazione, nei rapporti con il mondo del lavoro, negli investimenti in infrastrutture e attrezzature. I nostri studenti devono essere consapevoli che Milano-Bicocca è in grado di competere con università storiche, fino ad ora protagoniste incontrastate del mondo accademico internazionale. Il raggiungimento del 23° posto è il miglior regalo di compleanno per l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che proprio in questi giorni festeggia 15 anni di attività e si accinge a salutare il suo fondatore, il rettore Marcello Fontanesi, che l’ha guidata fino ad oggi, traghettando l’Ateneo attraverso periodi burrascosi e difficili sfide, non ultima la complessa attuazione della riforma universitaria».
La classifica sarà presentata ufficialmente domani al Sunday Times Festival of Education presso il Wellington College di Crowthorne.