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Udine, Gorizia e Nova Gorica per la prima volta e insieme nella "Notte europea dei ricercatori"

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Udine, Gorizia e Nova Gorica saranno per la prima volta, il prossimo 23 settembre, tra le città europee sedi della “Notte europea dei ricercatori” 2011. L’iniziativa, alla sua VI edizione, è promossa dalla Commissione Europea e si svolge ogni anno in diverse città d’Europa con l’obiettivo di avvicinare coloro che operano nel mondo della ricerca e la loro attività all’opinione pubblica e ai giovani. L’ingresso delle tre città nella “Notte europea dei ricercatori” è stato reso possibile grazie al progetto “Rebound, Researchers on the boundary”, presentato e ideato dall’Università di Udine con l’Università di Nova Gorica, Friuli Innovazione – Centro di ricerca e di Trasferimento tecnologico di Udine e il Primorski Tehnološki Park. Selezionato dalla Commissione Europea, il progetto transnazionale è stato accolto tra le migliori proposte, in particolare per la sua innovativa dimensione transfrontaliera.
Le piazze e le vie di Udine, Gorizia e Nova Gorica si preparano, dunque, a ospitare la scienza e a essere teatro di eventi, esperimenti, incontri, conferenze, mostre, visite guidate e laboratori. Tutto nella stessa notte, e, contemporaneamente, in Italia e in Europa. Due, in particolare, gli eventi previsti: a Udine, nel centro città, saranno organizzate attività a tema, sulla scienza in cucina, virtuale e nel corpo; tra Gorizia e Nova Gorica, in piazza Transalpina, sarà invece di scena la “Notte senza confini” con attività legate alle scienze del vino, alle biotecnologie e alla chimica, al design negli aerei, a lingue, linguaggi e comunicazione. Protagonisti della “Notte”, i ricercatori, che incontreranno la cittadinanza mostrando non soltanto la propria attività e il legame concreto che essa ha con la vita quotidiana di ognuno di noi, ma anche l’“essere scienziati” in tutti i suoi aspetti, della vita lavorativa e privata.

Caratteristica, inoltre, del progetto dell’Università di Udine della “Notte europea dei ricercatori” è il coinvolgimento attivo degli studenti, sia universitari che delle classi quarte delle scuole secondarie superiori. Studenti e insegnanti saranno, infatti, coinvolti sia nella preparazione delle attività, sia in diversi concorsi – video/fotografici, di design, artistici e non solo – legati ai temi della scienza. Inoltre, nel corso della “Notte” udinese si svolgerà anche la finale locale di Start Cup FVG 2011, la tradizionale business plan competition, organizzata dall’Ateneo friulano e sostenuta dalla Fondazione Crup. Per maggiori informazioni e contatti: http://nottedeiricercatori.uniud.it, e-mail nottericercatori@uniud.it, telefono 0432 556370.

«La Notte europea dei ricercatori, di cui l’università del Friuli è capofila – spiega il rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno - vuole contaminare la scienza con la società e il mercato, unendo la dimensione internazionale a quella locale e creando, in modo assolutamente innovativo, uno spazio europeo per la conoscenza, per la ricerca e per l’innovazione, con e al servizio del territorio». Soddisfatto il rettore anche «per l’attenzione che la Commissione Europea – dice – ha riservato al nostro progetto “Reserchers on the boundary”, chiaro riconoscimento alla qualità della ricerca del nostro Ateneo e alle sue competenze nel difficile compito della divulgazione scientifica e della capacità di attrazione di giovani talenti».

«Siamo orgogliosi di organizzare la Notte europea dei ricercatori anche a Udine – dice il direttore di Friuli Innovazione, Fabio Feruglio -, tanto più in gemellaggio con le città di Gorizia e Nova Gorica. In quanto istituzione dedicata alla ricerca a supporto delle imprese, riteniamo di fondamentale importanza iniziative capaci di accorciare le distanze tra mondo della ricerca e dell’impresa e la collettività. Siamo convinti, infatti, che la cultura, la conoscenza e lo spirito innovativo siano i volani che ci proiettano nel futuro. La sfida, oggi e nei prossimi anni, è ragionare in termini di scelte strategiche collettive, con una visione lunga, per costruire nel medio periodo processi solidi di sviluppo e di benessere».

«L’ambizioso obiettivo che ci guida – spiega la coordinatrice del progetto Renata Kodilja, dell’ateneo di Udine – è di svelare il volto umano del ricercatore, il suo vissuto professionale e personale, in modo da renderlo più familiare nell’immaginario di tutti e, quindi, di modificare superati stereotipi relativi alla professione del ricercatore. Puntiamo a far toccare con mano i prodotti della nostra attività di ricerca al pubblico e a favorire un’esperienza rapida e intensa nella cultura scientifica». «Si tratta – aggiungono Elsa Fabbretti e Rene Rusjan, coordinatrici del progetto per l’Università di Nova Gorica - di un’occasione di fondamentale importanza per emergenti territori di confine, dove la ricerca e l’arte hanno un impatto decisivo per la crescita del territorio».

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